Tutte le vaporiere permettono di cucinare in modo salutare e leggero, preservando le proprietà benefiche e nutritive degli alimenti grazie proprio al vapore. Le vaporiere a gas, come quelle elettriche, necessitano di acqua: quest’ultima, però, viene versata in una pentola anziché nel serbatoio. Sopra la pentola (in metallo, ceramica o altri materiali) si posiziona poi un apposito cestello in acciaio inox, in pyrex oppure in bambù, forato sul fondo per permettere al vapore di passare attraverso e cuocere gli alimenti e dotato di coperchio. Generalmente le vaporiere a gas hanno un solo cestello, anche se qualche azienda ha realizzato modelli che ne possiedono due; le vaporiere elettriche, invece, possono arrivare anche a 3. Le vaporiere a gas sono però molto più economiche e si utilizzano con estrema facilità; volendo trovare un difetto, facciamo presente che i cibi durante la cottura devono essere controllati spesso in quanto il processo non ha nulla di automatico e non si può verificare a quale livello si trovi l’acqua. In compenso, seguendo le istruzioni (e poi facendo l’occhio, come si suol dire), si evita senza alcuna difficoltà che sia troppo basso. In foto la vaporiera Ravelli, caratterizzata dal fondo a induzione e dotata di cestello e coperchio in vetro. Può essere utilizzata non solo su un piano cottura a gas, ma anche su piani cottura elettrici, in vetroceramica e a induzione.
Le vaporiere a gas preservano le caratteristiche nutrizionali dei cibi. Molti credono che non ci sia grande differenza fra la cucina a vapore e la bollitura, ma non è così. Mentre la bollitura, a causa delle alte temperature e dell’immersione degli alimenti nell’acqua, provoca la dispersione di gran parte dei sali minerali e delle vitamine, il vapore è un processo molto più delicato e per nulla “invasivo”. Nel momento in cui si acquista una vaporiera è importante avere le idee chiare circa il materiale di cui è fatto il cestello. Il più tradizionale è il bambù, che essendo del tutto naturale garantisce una cottura priva di qualsiasi sostanza nociva. Inoltre, secondo alcuni, l’aroma sprigionato dal bambù al passaggio del calore arricchisce il gusto dei cibi. L’unico svantaggio è che assorbe un po’ dei liquidi di cottura, quindi dopo un tot di tempo si consiglia di sostituirlo. Se non viene asciugato con cura all’interno, inoltre, c’è il rischio che si formino muffe. Il pyrex, ovvero il vetro borosilicato, è robusto, sicuro, resiste egregiamente agli sbalzi termici, ha un basso coefficiente di dilatazione e si lava con facilità. Un difetto? Non è molto leggero, di conseguenza può risultare poco maneggevole, e bisogna stare attenti perché (come tutti i vetri) c’è la possibilità che si rompa. L’acciaio inox rappresenta un ottimo compromesso fra qualità, leggerezza, igiene e resistenza. Le vaporiere a gas con cestelli in acciaio inox sono le più affidabili ma anche le più costose. In foto la vaporiera Cuocivapore di Ballarini, composta da una casseruola per l’acqua, due cestelli in vetro forati e sovrapponibili e un coperchio in vetro per cucinare a “vista” ma senza disperdere gusti e aromi. Con Cuocivapore è possibile cuocere contemporaneamente e velocemente cibi diversi conservando le qualità nutritive e senza grassi aggiunti. Il rivestimento vaporiera è antiaderente rinforzato con elevata resistenza all’usura. I cerchi concentrici sul fondo esaltano l’omogeneità di riscaldamento dell’alluminio aumentando la durata e la costanza delle prestazioni. Fonti di calore utilizzabili: gas, piastra elettrica, piastra vetroceramica, electricity (radiant ring).
Le vaporiere e gas utilizzano il vapore per la cottura degli alimenti. Basta versare l’acqua nella pentola e riporre i cibi nel cestello o nei cestelli, quindi attendere che siano pronti. I cestelli possono avere dimensioni diverse e la scelta è strettamente legata alle proprie abitudini ed esigenze nonché al numero di persone per cui occorre cucinare. L’utilizzo della vaporiera risulta davvero semplice, tuttavia è preferibile avere degli accorgimenti: innanzi tutto, si eviti di riempire troppo il cestello perché, altrimenti, la cottura dei cibi potrebbe risultare non uniforme e il tempo di cottura si prolunga. In secondo luogo, si tenga a mente che il vapore può provocare scottature, quindi occorre fare attenzione quando si alza il coperchio a fine cottura. Meglio indossare dei guanti da cucina. In foto la vaporiera 22 cm di Bialetti.
Le vaporiere a gas sono hanno prezzi accessibili. I modelli più economici non superano i 30 euro, quelli qualitativamente più elevati restano comunque sotto il tetto dei 100 euro. Ma ecco altri consigli per un utilizzo ottimale. Terminata la cottura degli alimenti, l’ideale sarebbe lavare subito il cestello per evitare che si formino incrostazioni. Se è vero, infatti, che l’utilizzo della vaporiera a gas non richiede l’aggiunta di olio o altri tipi di condimento, è anche vero che i cibi rilasciano vari residui che, seccandosi, possono essere difficili da togliere. Se non si vuole o non si può procedere con un lavaggio immediato, si consiglia di mettere ammollo il cestello e anche la pentola sottostante. Nella maggior parte dei casi, ormai, entrambi gli elementi possono essere lavati anche in lavastoviglie. In foto la vaporiera di Tognana in acciaio inox 18/10, con fondo multistrato termoradiante, maniglie acciaio inox, coperchi acciaio inox, gas-elettrico-vetroceramica-alogeno-forno-induzione. Diametro esterno 22 cm, altezza 25 cm. Può essere lavata nella lavastoviglie, appunto.
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